quinta-feira, 20 de maio de 2010

História (200) - Imigração Italiana após a Segunda Guerra (4)

 "O site da Regione Friuli Venezia Giulia descreve, brevemente, o panorama do êxodo de friulanos entre 1946 e 1970 “Secondo gli annuari statistici, nel periodo 1946-1970 risultano espatriate complessivamente dal Friuli Venezia Giulia 363.854 persone, con una media di 14.554 all'anno.

L'andamento degli espatri è, come per il passato, molto irregolare, e si può riassumere in una serie di ondate di dimensioni decrescenti (TABELLA 1). Essa corrisponde a quello nazionale e coincide, con un paio d'anni di ritardo, con quello del tasso di disoccupazione. Nello stesso periodo i rimpatri risultano complessivamente 211.524, con una media annuale di 8.461 unità. Il loro andamento è anch'esso ad ondate, meno accentuate e, al contrario, crescenti. Il saldo migratorio del periodo è fortemente negativo: la perdita netta è di 152.330 persone, 6.093 all'anno.

Le rilevazioni dell'ISTAT forniscono alcune indicazioni sulla natura del fenomeno migratorio: il flusso in uscita risulta composto in grande prevalenza dalla fasce di età centrali (15-64 anni) e, tra queste, da quelle giovanili (15-30 anni), che manifestano il più accentuato saldo negativo. Nelle province friulane risulta elevato anche l'indice di espatrio femminile.

Nelle condizioni professionali, cominciano a prevalere le attività industriali e qualificate su quelle tradizionali. Nei primi anni Sessanta il 60% degli emigrati risultano muratori e manovali edili, in quelli successivi crescono le posizioni specializzate in campo industriale, mentre vanno rapidamente scomparendo i mestieri tradizionali (fornaciai, terrazzieri, mosaicisti, pittori, ecc.).

Le destinazioni dei flussi migratori del secondo dopoguerra sono in larga maggioranza (88%) europee. La destinazione più frequente è la Svizzera (47%), seguita dalla Francia (meta tradizionale dell'emigrazione regionale, che si differenzia in questo caso da quella nazionale), dalla Germania, daI Lussemburgo e dal Belgio. Tra i Paesi transoceanici prevalgono l'Australia (con una partecipazione più elevata delle province giuliane) ed il Canada, seguiti dagli Stati Uniti, dal Venezuela, dall'Argentina e dal Brasile. Le province giuliane differiscono inoltre nella scelta delle destinazioni da quelle friulane, dirigendosi in prevalenza verso Svizzera, Germania ed Inghilterra. L'area giuliana del resto presenta a partire dal 1958 un saldo migratorio positivo, divergendo in questo nettamente dalla province di Udine e di Pordenone”.

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