sexta-feira, 21 de maio de 2010

História ( 201) - "Far l'America (112)": A imigrante Maria Teresa Carini (1)

Na internet é possível encontrar relato de histórias de vida daqueles que, deixando a Itália para trás, buscaram a sorte em outras terras, como o Brasil.. O site Storicamente  nos propõe a história, por exemplo, de "Maria Teresa Carini nata il 27 agosto 1863 a Fontanellato (Parma), terzogenita di Anacleto Carini e Virginia Pasquale".

"Trascorse l’adolescenza immersa nell’atmosfera della decadente aristocrazia provinciale dei signori Sanvitale di cui il padre amministrava i beni, e sottoposta alle severe cure della nonna, che la allenò alla remissività facendole passare giornate intere «a sgranare il rosario, lavorare a maglia per i poveri, ricamare e dipingere, […] a temere Dio e il Re, che in casa erano rappresentati dal padre prima e dal marito poi.  E infatti la riverenza cui era stata educata fece si che dopo la morte del padre, avvenuta il 31 dicembre 1889, i fratelli e i conti Sanvitale decidessero senza incontrare ostacoli di sposarla al clarinettista Guido Rocchi, che si sapeva provare per la giovane un sincero affetto.

A ventisei anni Maria Teresa passò così, senza soluzione di continuità, dalla tutela paterna a quella maritale e dal remissivo ruolo di figlia a quello di moglie-ancella al seguito del marito musicista. Il 29 giugno 1890, in pieno giorno di São Pedro, i Rocchi sbarcano a Rio de Janeiro insieme alla compagnia di Arnaldo Conti, per un breve tour concertistico, ma quella che doveva essere una tappa di lavoro divenne la residenza definitiva della coppia. Considerata la situazione economica italiana e le opportunità locali, decisero infatti di rimanere per qualche tempo, che poi divenne tutta la vita. Entrambi non rividero più l’Italia. Dopo alcuni spostamenti all’interno dello stato di San Paolo (Santos, Iguape), intorno al 1895 decisero di stabilirsi nella capitale.[57] L’agio economico e il fermento socio-politico dell’ambiente della migrazione italiana paolista permisero alla Carini di approfondire la sua passione per la letteratura e la questione sociale, e così di riconoscere in quello che sino ad allora aveva vissuto solo come spinta interiore e una sorta di “slancio altruistico”, un valore condiviso e un riconoscimento pubblico.

Rocchi non capiva le passioni della moglie – che considerava affettate “velleità” libertarie – e tantomeno sopportava il suo stile di vita, sempre circondata com’era da rivoluzionari, musicisti e letterati. Il matrimonio di interesse cedette così ai primi vagiti di indipendenza della moglie che, decisa a proseguire nelle certezze appena acquisite e nonostante il profondo affetto che provava per Rocchi, nel 1910 lasciò il marito mai amato". 

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