domingo, 17 de janeiro de 2010

História 27- Italianos na Revolução Farroupilha – Especial Garibaldi (6)


No livro  Memórias de Giuseppe Garibaldi escrito por Alexandre Dumas, o revolucionário italiano assim relata a construção e o transporte dos lanchões:

"Proposi di lasciare nella laguna i due più piccoli lancioni, ed il loro capo ne sarebbe stalo un bravissimo marinaro chiamato Zeflìrino d'Utra. Io con gli altri due, avendo sotto i miei ordini Griggs ed i più avventurosi dei miei compagni, m'unirei alla spedizione, onde agire per mare, mentre che il generale Canavarro avrebbe operato per terra.

Questo era è vero un bel piano, solo però bisognava porlo ad effetto. Proposi di costruire due carrette abbastanza grandi e solide, per mettere sopra a ciascuna di esse un lancione e di attaccare a queste carrette, bovi e cavalli in quella quantità che sarebbe stala necessaria per trascinarle. La mia proposizione venne adottata, e fui incaricato di metterla ad effetto.


Quindi meglio riflettendoci, v' introdussi le seguenti modificazioni. Feci fare da un bravo carrajo d'Obecù, otto grandissime ruote di una solidità a tutta prova, con dei mozzi proporzionali al peso che dovevano sopportare. Ad una dell'estremità del lago, — cioè quella opposta a H io-Grande del Sud ossìa nord-est, — esiste in fondo ad un burrone, un piccolo ruscello che scende dalla laguna di los Patos, nel lago Tramandaij sul quale si trattava di trasportare i nostri due lancioni.

Feci discendere per questo burrone, immergendolo il più che fosse possibile, uno dei nostri carri quindi nello stesso modo che noi praticavamo per trasportarlo al dr sopra dei banchi di sabbia, noi sollevammo il landone fino a tanto che la chiglia non posasse sulla doppia sala.

Cento bovi domestici , attaccati ai timoni col mezzo dei nostri più solidi cordami^ furono spinti ad un tempo, ed io vidi con una soddisfazione che non potrei descrivere , il più grande dei miei due bastimenti porsi in cammino come uno dei soliti carri.

Il secondo carro discendeva egualmente, venne caricato come il primo, e come quello proseguiva felicemente. Gli abitanti allora, goderono di uno spettacolo curioso e fuori di costume, quello cioè di due bastimenti traversanti su di un carro trascinato da duecento bovi uno spazio di cinquantaquattro miglia, cioè diciotto leghe, senza la minima difficoltà, nò il minimo inconveniente.

Giunti sulle rive del lago Tramandai, i lancioni furono posti di nuovo nell'acqua nel medesimo modo che erano stati imbarcati ; quindi vennero eseguite alcune piccole riparazioni di cui necessitavano dopo il viaggio, ma di così poca entità che in tre giorni erano pronti per la navigazione".

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