domingo, 23 de maio de 2010

História ( 205) - "Far l'America (116)": A imigrante Emma Mennocchi (3)

O site Storicamente assim termina o relato sobre a vida de Emma Mennochi.

"Alla fine del 1919 Damiani venne espulso e ricondotto in Italia,[53] prontamente l’inseparabile compagna lo raggiunse a Roma.[54] Tra 1920 e 1921 la relazione tra i due si interruppe bruscamente e per la Mennocchi fu un momento molto difficile.

Ritrovare un equilibrio a più di cinquant’anni di età e privata del suo amato “salvatore” la costrinse ad una nuova rinascita, che suggellò con una scelta autonoma e dolorosamente solitaria: mentre Damiani fissava la sua residenza a Roma e sposava la giovanissima Lidua Meloni (figlia di un compagno), la Mennocchi optò per una seconda vita, di nuovo in Brasile, dedita alla sua avviata professione di modista e ai suoi affetti. Le fonti a questo punto abbandonano l’immagine della Mennocchi compagna di Damiani e considerano la donna, svelando tutta la ricchezza del passato professionale e relazionale che aveva saputo mantenere e coltivare negli anni, sino ad allora oscurato dall’attivismo del compagno. A San Paolo visse circondandosi di nipoti, conterranei e soprattutto vicina al figlio secondogenito di cui nel 1906, dopo il suicidio del primogenito, era riuscita ad ottenere l’affidamento. I suoi contatti con la terra d'origine erano molto intensi e ritmati da frequenti spole tra Brasile e Italia (si contano almeno nove ritorni documentati nel corso della sua vita), ma se prima si trattava di viaggi solitari di “assestamento” o al seguito di Damiani e dei suoi interessi, dopo la separazione i suoi spostamenti erano motivati da visite ai parenti, lunghi soggiorni di salute (a Montecatini soprattutto) e incontri “di affari” (a Firenze e Milano) per l’aggiornamento della sua attività e l’espansione del suo negozio di mode di San Paolo; il tutto ad indicare un netto miglioramento delle proprie condizioni economiche e una maggior concentrazione su se stessa.

Per la Mennocchi, dunque, l’anarchismo è stato il mezzo attraverso cui arrivare ad una nuova vita. La scelta anarchica, infatti, l’ha portata in un nuovo paese dove, al prezzo di una coraggiosa separazione dal marito e una dolorosa rinuncia ai figli, ha potuto trovato un’occasione di lavoro che le ha permesso di raggiungere quell’indipendenza economica che difficilmente le sarebbe stata concessa in Italia, invisa com’era alle autorità e viste le condizioni economiche in cui versava il paese. Un passo fondamentale verso la completa autonomia, completato poi da una nuova separazione, questa volta forzata, che allontanandola dal compagno, e dal predominio delle sue occupazioni ed esigenze, la rese definitivamente protagonista della propria vita".

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