domingo, 23 de maio de 2010

História ( 207) - "Far l'America (118)": O papel da Sociedade Promotora da Imigração numa análise italiana

No site Storicamente, Elena Bignami explica o papel da Sociedade Promotora da Imigração.

“La Sociedade Promotora, dunque, incoraggiava l’immigrazione di nuclei familiari piuttosto che di singoli per ottenere il miglior sistema produttivo disponibile sul mercato del lavoro immigrato. Così facendo, infatti, essa si garantiva una manodopera stanziale, a scanso della dispersiva immigrazione temporanea (come quella diretta invece in Argentina), erena rispetto alle ansie provocate dalla lontananza dai familiari, perché come scrisse il deputato dell’Assembléia Provincial de São Paulo Marthino Prado Júnior nel 1888 «è innegabile quanto influisca sul morale dell’immigrante il fatto di poter portare con se coloro che gli appartengono con il sangue e con il cuore», e per questo supposta anche più mansueta rispetto a velleità politiche, ma soprattutto una manodopera già perfettamente organizzata al suo interno grazie a quella preziosa suddivisione operata sulla base dell’appartenenza di genere che faceva della famiglia patriarcale una straordinaria macchina da lavoro, ricca com’era di braccia a buon mercato (quelle di donne e bambini) per fazendeiros e imprenditori, premurose e gratuite (quelle femminili) per le cure dello spazio domestico; proprio quello che si voleva trasferire e impiantare in Brasile.

L’operazione sortì gli effetti sperati, e così «dei 219.785 individui introdotti a San Paolo dalla Sociedade Promotora de Imigraçao, il 46% erano donne», l’esatta metà del cielo. Ma non si tratta soltanto di testare una presenza, quanto di rileggere un fenomeno “migrazione e lavoro” nella sua giusta complessità, dunque portando alla luce anche il ruolo sommerso e scontato di una parte dei suoi protagonisti, le donne”.

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