sábado, 16 de janeiro de 2010

História 24 - Italianos na Revolução Farroupilha: Especial Garibaldi (3)

Com a carta de corso em mãos, Garibaldi comanda o Mazzini mar adentro agindo como corsário, abordando embarcações em busca de armas e víveres. Em maio de 1837, Garibaldi cruzaria com uma galeota e, usando de seu poder, apoderou-se da embarcação.

Posteriormene o Mazzini seria deixado para trás, tendo Garibaldi tomado o cuidado de ordenar que fosse colocado a pique.  Garibaldi seguiu em direção ao sul do Brasil e de lá chegaria até o Uruguai que também sentia o os reflexos da revolta riograndense.

O objetivo era se desfazer do carregamento do Luisa, sobretudo as valiosas sacas de café e, assim, ter dinheiro vivo em mãos para a compra de víveres. No livro de Alexandre Dumas, Garibaldi assim relata esses episódios:

"L'occasione non tardò punto perche io potessi esercitare il mio potere. Mentre stavo come un' uccello di mare, dall' alto del mio osservatorio, scopersi una goletta che navigava sotto la bandiera brasiliana. Feci cenno di tenere tutto pronto per riprendere il mare,, e discesi sulla spiaggia. Ci volgemmo diritti sulla goletta, la quale non dubitava punto dei pericoli che correva, alla distanza di due o tre miglia dal passo di ttioJaneiro. Nell'accostarla ci facemmo conoscere, coll'imporgli di arrendersi, e per dire la verità non fece alcuna resistenza. Montammo a bordo e se ne prese possesso.

In quel momento mi si presentava un povero diavolo di passeggiero portoghese che teneva in mano una cassetta. L'aperse ed era piena di diamanti i quali mi offriva come prezzo della sua vita. Richiusi il coperchio della cassetta e gliela resi dicendoli che la sua vita non correva verun pericolo e che per conseguenza poteva ritenere i suoi diamanti per una migliore occasione. Soltanto però non eravi tempo da perdere, perché in qualche modo eravamo sotto il fuoco delle hatterie del porto. Trasportammo , le armi ed i viveri del Mazzini sópra la goletta, quindi venne colato a fondo e come si vede ebbe come corsaro una gloriosa ma breve esistenza.

La goletta apparteneva ad urrricco austriaco che abitava l'isola Grande, situata a diritta sortendo dal porto, alla distanza di quindici miglia circa da terra. Il suo carico era di calle che veniva mandato in Europa. Per me adunque, il bastimento era buona preda ed anche in due modi, prima perché apparteneva ad un Austriaco a cui avevo fatto guerra in Europa, quindi perché si trattava d'un negoziante domiciliato al Brasile, a cui facevo la guerra in America !

Davo alla goletta il nome di Farradilla, derivativo di Farrados o genti divise, nome che l´ impero del Brasile dava agli abitanti delle nuove repubbliche dell'America del Sud, come sotto Filippo li si dava quello d'imiscrabilidi terra e dì mare ai rivoluzionarii dei Paesibassi. Fino ad allora la goletta erasi chiamala Luisa. Il nome dèi resto era a noi benissimo adattato. Tutti i mici compagni non erano tanti Rossetti, e devo confessare che 1'.aspetto di molti tra loro non mi era punto piacevole, e ciò spiega la pronta sommissione della goletta e lo spavento del Portoghese per cui mi offriva i suoi diamanti".

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